Il Sindaco revoca l’ordinanza e ripartono i lavori. Ma Anas e CG disattendono il protocollo e il Comitato deve intervenire per chiederne il rispetto

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Nella mattinata di oggi sono ripartiti, dopo poco più di due mesi di fermo, i lavori di scavo della canna sud della galleria Piale. Infatti, con ordinanza n°6 del 5 aprile 2013 il Sindaco del Comune di Villa San Giovanni ha revocato l’ordinanza n°3 del 4 febbraio 2013 con cui venivano sospese le attività di scavo della Galleria Piale.

Ordinanza Sindacale n°6 del 5 aprile 2013

Il Comitato Borgo di Piale prende atto di quanto stabilito dalla pubblica autorità, in un momento particolarmente delicato dei lavori di ammodernamento del VI°Macrolotto. Il protocollo operativo prevede – ai punti 2, 3, 4 e 5 – una serie di adempimenti che dovevano essere posti in essere prima della ripresa dei lavori, al fine di garantire la pubblica e privata incolumità, al fine di scongiurare il ripetersi di altri fornelli e al fine di limitare i danni alle preesistenze superficiali. In particolare, la ripresa dei lavori di scavo è subordinata alla tutela e garanzia della pubblica e privata incolumità di tutti gli abitanti del Borgo di Piale. La ripresa dei lavori quindi implica necessariamente che sono state poste in essere tutte le misure per il raggiungimento di questo essenziale obiettivo.

Di fronte all’importanza di queste problematiche, siamo certi che il Sindaco responsabilmente, nel revocare l’ordinanza precedentemente emessa di sospensione, abbia consentito la ripresa dei lavori ritenendo sufficienti per la garanzia della pubblica e privata incolumità la documentazione e le risultanze prodotte da Anas e Contraente Generale. Rispettosi delle decisioni della pubblica autorità rappresentata dal Comune di Villa San Giovanni, alla quale unicamente spettano le decisioni in meritoperò riaffermiamo, in virtù dello “storico e dei fatti” che restano indelebili qui a Piale, la nostra poca fiducia, nello specifico dei lavori di scavo con ogni mezzo della galleria di Piale, dell’operato di Anas e Contraente Generale, visto che i tristi avvenimenti hanno sempre smentito le rassicurazioni che in questi anni hanno fornito all’Amministrazione e alla cittadinanza. Puntualmente infatti i lavori hanno sempre causato quei danni che gli enti avevano smentito fermamente. Speriamo per la sicurezza dei cittadini che questa volta le nostre convinzioni siano smentite dai fatti; in questo caso saremo i primi ad esserne felici e a recuperare fiducia verso tutti i soggetti coinvolti, da attori e non da vittime danneggiate!

Anas e Contraente Generale del resto hanno immediatamente disatteso il protocollo già alla prima scadenza, non convocando i proprietari delle prime abitazioni stabilizzate, impedendo quindi l’avvio della procedura di ripristino e messa in sicurezza delle stesse. Tanto che il Comitato è stato costretto, nella mattinata del 4 aprile, ad indirizzare con protocollo n°7215 al Comune di Villa San Giovanni, al General Contractor Reggio Calabria Scilla SCpA, ad Anas Spa e alla Direzione Lavori una formale segnalazione riguardo alla mancata applicazione dei termini del protocollo operativo per il Borgo di Piale. In particolare, richiedendo l’urgente presentazione alle parti del Gantt tecnico allegato al protocollo, il quale doveva essere predisposto dal Contraente Generale. Ma soprattutto segnalando che il Contraente Generale ha disatteso gli impegni assunti all’art. 11, lettera b), nella parte in cui si stabiliva che “il CG si impegna a convocare i proprietari già precedentemente avvisati, entro e non oltre dieci giorni dalla sottoscrizione del presente protocollo, onde addivenire con gli stessi ad una composizione transattiva per i necessari interventi strutturali ed il risarcimento di tutti i danni e pregiudizi subiti…”.

Richiesta di applicazione dei termini del protocollo, n°7215

Una mancanza inaspettata, visto lo spessore di queste società. Con la firma del protocollo, le parti nel delineare un percorso e una tempistica certi hanno infatti inteso garantire riguardo alla serietà degli impegni presi. Questa grave mancanza, per quanto possa forse trovare motivazione in un periodo festivo come quello pasquale, rappresenta un pericoloso campanello d’allarme per la garanzia del rispetto degli impegni presi dalle parti. Ci si aspetterebbe ben altra serietà nel dare adeguate risposte a quelle famiglie che da tempo aspettano riconosciuti i propri diritti lesi dai lavori di scavo.

Ma l’azione del Comitato di protesta e segnalazione ha sortito effetti immediati per le famiglie pialesi: con inusuale solerzia! in conseguenza della richiesta presentata dal Comitato e protocollata il 4 aprile alle parti, il Contraente Generale ha provveduto nella serata del 4 aprile stesso a trasmettere anticipatamente al Comune le convocazioni dei primi proprietari da risarcire.

Lieti per la notizia, ma fortemente rammaricati di dover ancora una volta essere noi del Comitato a sollecitare il rispetto degli impegni!! E prendere atto delle mancanze del Contraente Generale, e specialmente di Anas in quanto responsabile “committenza” e deputata all’alta sorveglianza sui lavori di scavo. Alla luce della ripresa dei lavori, sorveglieremo con i mezzi che la legge ed i diritti di cittadini di Villa San Giovanni e abitanti nel Borgo di Piale ci permettono, con l’auspicio che Anas Spa metta in essere tutta quella attività di controllo dei lavori di scavo che le compete. Il Comitato Borgo di Piale con la firma del protocollo ha chiuso una fase di responsabile confronto a tutti i livelli per garantire alla cittadinanza una maggiore tutela dei propri diritti. Ma vigilerà riguardo alla corretta applicazione del documento firmato nella sala del Consiglio Comunale villese. In assenza di fatti concreti ai tanti interrogativi che permangono riguardo all’operatività degli enti nel momento del ripristino dei danni sul quartiere, non potremo più sostenere un atteggiamento di confronto puntuale, ma ci vedremo costretti a difendere in altre sedi le famiglie pialesi.

Il Comitato

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