Mentre apre al traffico la Galleria Piale, gli Enti fingono di non vedere i problemi dei cittadini

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Come programmato, è stata aperta al traffico la Galleria Piale, nel doppio senso di circolazione, sulla canna nord. Una notizia importante – in attesa di capire le conseguenze del passaggio dei mezzi sotto l’abitato – che non cancella purtroppo i tanti e gravi problemi che rimangono sul quartiere di Piale. Il Comitato Borgo di Piale continuerà a denunciare tutti i problemi presenti e proverà a trovare soluzione per il bene delle famiglie pialesi.

Nelle ultime settimane abbiamo ottenuto importanti risultati, ma i dubbi sull’operato di Anas e CG e la sfiducia nelle loro azioni aumentano; ci si avvia alla conclusione dell’opera pubblica, senza avere nemmeno cominciato invece l’opera di ricostruzione sul quartiere. Cosa aspettano Comune, Anas e CG a cominciare l’opera di ricostruzione del Borgo di Piale? Cosa impedisce che vengano cantierizzate quelle opere necessarie alla messa in sicurezza del territorio? Quali problemi impediscono che i fabbricati che risultano già stabilizzati siano oggetto delle perizie del pool tecnico al fine di giungere ai progetti di ripristino e di far rientrare in casa coloro i quali sono dovuti uscire dalla loro abitazione? La firma del Protocollo Operativo aveva l’obiettivo di risolvere questi problemi; per questo difenderemo con ogni mezzo la piena applicazione del Protocollo firmato il 21 marzo scorso.

Per il bene del nostro territorio, è il momento che chi di dovere ascolti le richieste del Comitato e dei cittadini pialesi e cominci a produrre fatti concreti. Purtroppo, siamo invece costretti a constatare che tutti gli enti coinvolti fanno finta di non vedere i problemi, divenendo responsabili, in assenza di azioni concrete volte a rimediare ai danni causati, di un colposo scempio del territorio. Ecco come si presentava la corsia autostradale appena tredici giorni fa!!! In pochi giorni invece hanno aperto le corsie al traffico. Quando Anas e Contraente Generale hanno interesse a fare qualcosa, sanno essere anche veloci ed efficaci. 

Domenica 21 aprile 2013 trascorre un mese esatto dalla firma del Protocollo Operativo tra Comune di Villa San Giovanni, Anas, Contraente Generale, Direzione Lavori e Comitato Borgo di Piale.  Per il Comitato Borgo di Piale, e per i cittadini che all’unanimità l’hanno condiviso in due pubbliche assemblee in un percorso di democratica deliberazione, il Protocollo è lo strumento per la garanzia dei diritti delle famiglie pialesi, danneggiate dai lavori di scavo di questi anni. In questo unico senso, abbiamo inteso proporlo, sostenerlo e firmarlo. In questo unico senso intendiamo difenderlo fino in fondo, curandone la sua corretta e puntuale applicazione, senza attenderne le fasi finali, ma con un atteggiamento di impulso e stimolo relativo al monitoraggio delle fasi intermedie.

Ad oggi però sono troppi gli interrogativi rispetto alle attività che avrebbero dovute essere poste in essere.  Per questo motivo nei giorni passati abbiamo presentato al Sindaco un puntuale documento che chiedeva chiarimenti in merito ad alcuni impegni assunti dalle parti e cristallizzati nel Protocollo, per i quali non ci risulta nessuna attività propedeutica e necessaria al loro puntuale rispetto. In particolare, per citarne alcuni, a distanza di un mese non abbiamo notizia dell’approvazione dell’intervento di messa in sicurezza del costone di via Spuntone, né della messa in sicurezza di via Tintorello, né del ripristino del patrimonio pubblico, né tantomeno della costituzione del Pool tecnico che deve valutare i tanti fabbricati già stabilizzati entro 45 gg dalla firma del Protocollo medesimo e per i quali non è stata posta in essere, a 15 gg dalla scadenza, la benché minima attività. Purtroppo ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta, tanto che in data 18 aprile u.s. abbiamo dovuto protocollare una ulteriore richiesta, riproponendo integralmente quella già presentata.

Richiesta 18 aprile 2013

Pertanto, mentre viene aperta al traffico la Galleria nord, segnaliamo con preoccupazione il silenzio del Comune e degli enti impegnati nei lavori di scavo della Galleria Piale, che insieme al Comitato hanno firmato il Protocollo. Questo atteggiamento è di una responsabilità gravissima, perché non tiene alcun conto delle richieste che arrivano dai cittadini, richieste legittime in una fase delicata come questa. E calpesta i diritti dei cittadini stessi, dal momento che invece sono molteplici le attività che potrebbero già essere messe in cantiere, visto che gran parte del quartiere risulta essere già stabilizzato e che l’opera del costone è prioritaria per la sicurezza del territorio.

 

Come se non bastasse, nei giorni passati, solo ed esclusivamente a mezzo stampa i cittadini pialesi hanno potuto sapere che è stato programmato, nell’ottica dei lavori di ammodernamento della Sa- Rc, il passaggio degli automezzi nel Borgo di Piale. Una decisione sulle teste degli abitanti che sa di beffa, per un quartiere che da anni vive il disagio e il danno enorme procurato dai lavori della Galleria Piale, che stanno mettendo a repentaglio il tessuto sociale del territorio. E senza la realizzazione di nessun intervento a sostegno del sistema viario del Borgo.

Di fronte a queste evidenze, ci chiediamo se la firma dl Protocollo da parte degli enti interessati alla costruzione della galleria, abbia avuto lo stesso nostro significato oppure fosse invece solo ed esclusivamente preordinata alla revoca dell’ordinanza di sospensione dei lavori. Poiché per il Comitato e per i pialesi così non è stato e non è, queste evidenze interrogano l’Amministrazione Comunale, che oltre ad essere parte lesa per ciò che riguarda i danni al patrimonio pubblico, è soprattutto garante nei confronti dei propri cittadini della integrale applicazione del Protocollo stesso. Non è più tempo infatti di ritardi, che vanno a danneggiare ulteriormente i cittadini! 

Il Comitato

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Se il buongiorno si vede dal mattino

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I lavori di scavo sono ricominciati da una settimana e se il buongiorno si vede dal mattino, sappiamo già da ora ci sarà da continuare a batterci per vedere alla fine di questo lungo percorso garantiti i nostri diritti di cittadini e abitanti di un territorio. Dopo due mesi di stop allo scavo, Anas e Contraente Generale hanno ripreso nella mattinata di sabato 6 aprile senza indugio i lavori di completamento della canna sud della galleria Piale. Nel rispetto dell’autorità pubblica, alla quale unicamente spettano le decisioni in merito, intendiamo ribadire la totale mancanza di fiducia nei confronti dell’operato di Anas e CG nelle attività di scavo della galleria Piale. Troppi sono infatti i dubbi circa gli atti e i fatti posti in essere da Anas e CGDel resto, abbiamo ribadito in questi giorni come la fase della proposta di qualità sia per noi finita con la firma del Protocollo Operativo; e i nostri rappresentanti hanno esaurito le attività con la redazione e firma del Protocollo stesso. Da adesso in poi comincerà un forte controllo sulla corretta applicazione dello stesso: richiediamo infatti l’integrale rispetto del documento firmato dalle parti il 21 marzo scorso.

La nuova fase in cui siamo entrati non può in alcun modo prevedere ritardi o lassismi strategici da parte di Anas e CG nel rispetto degli impegni assunti, che non prevedono alcuna opera compensativa, ma riguardano solo ed esclusivamente il ripristino dello scempio enorme causato dai lavori di scavo della galleria naturale Piale. Per questo motivo stiamo già segnalando all’Amministrazione Comunale le incongruenze nel corso dei lavori e delle generali attività. In questa ottica, abbiamo provveduto a protocollare in data 9 aprile 2013 una richiesta di accesso agli atti al Sindaco del Comune di Villa San Giovanni, al fine di avere copia conforme della documentazione fornita da Anas e CG per richiedere la ripresa dei lavori, poi concessa.

RICHIESTA DI ACCESSO AGLI ATTI – 9 aprile 2013

Il Comitato Borgo di Piale, come dichiarato nel corso della firma del protocollo, ha richiesto che la ripresa dei lavori e la fine della galleria fossero declinate nell’ottica della “sicurezza” e non della “velocità” dell’opera. Purtroppo notiamo che in questi giorni, nonostante gli accadimenti di questi anni, si continuino ad utilizzare tecniche di scavo rivelatesi dannose, privilegiando il risparmio dei costi e la velocità a discapito della sicurezza dei luoghi.


 

Come detto, rimangono forti dubbi circa l’operato di Anas e Contraente Generale. Intendiamo segnalare, nel rispetto delle funzioni delle parti, le gravi incongruenze  che emergono già dalle prime fasi dei lavori e in generale segnalare quei punti del protocollo che devono ancora essere sostanziati. A questo proposito, nella giornata di ieri 12 aprile 2013, abbiamo presentato un ulteriore documento di segnalazione ed attenzione, al fine di avere informazioni ufficiali riguardo allo stato dei lavori e delle generali attività. Le tematiche del documento sono state trattate inoltre nel corso di una conferenza stampa convocata dal Comitato il giorno 11 aprile.

Segnalazione sulla disapplicazione del protocollo – 12 aprile 2013

Riguardo all’operatività dei lavori di scavo: in primo luogo segnaliamo come, nonostante il Comune avesse richiesto di sospendere i lavori di scavo nelle ore notturne, anche di notte continuano le operazioni di scavo. In secondo luogo, nonostante fosse stata presentata dal CG come una soluzione di sicurezza per gli abitanti, sembrerebbe che la fresa puntuale da utilizzare per lo scavo sia stata già rimpiazzata dal precedente metodo di scavo col martellone che tanti danni ha causato agli edifici e alle strutture superficiali. Infine, è aumentata in maniera esponenziale l’emissione delle polveri a ridosso dell’abitato, senza che vi sia notizia di misure prese per limitarne la portata.

Per quanto riguarda la fase preliminare alla ripresa dei lavori, facciamo notare che Anas e CG abbiano di fatto scartato la realizzazione di interventi di consolidamento preventivi lungo il tracciato ancora da sotto attraversare, come dichiarato più volte, preferendo invece ripartire frettolosamente e gestire con gli sgomberi eventuali problemi alle private abitazioni. Inoltre, per quanto concerne il punto 5 del protocollo, non si ha evidenza degli interventi e delle verifiche realizzate prima della ripresa dei lavori a garanzia della pubblica e privata incolumità. Non si ha contezza se i dati delle indagini e dei monitoraggi suggeriti dal Comitato in fase di redazione del protocollo siano stati effettivamente studiati e incrociati per ottenere la migliore soluzione sotto il profilo della sicurezza.

Emergono poi dubbi riguardo agli impegni assunti nel protocollo riguardo alle opere di messa in sicurezza del quartiere: Anas e CG avevano sottoscritto l’impegno al completamento della via Acqua Vecchia entro il 31 marzo, limite abbondantemente scaduto senza che sia stata realizzata la corsia stradale che avrebbe garantito il bypass della via Murat in vista della ripresa; ma la ripresa dei lavori di scavo è cominciata proprio dalla canna sud carreggiata sud senza completamento della via Acqua Vecchia. Inoltre, nonostante l’impegno assunto da Anas, non si hanno notizie circa l’approvazione della Perizia di Variante per la messa in sicurezza del costone e per la via Tintorello, senza la quale perizia nessuna attività di cantierizzazione può essere posta in essere. Poi non si ravvedono opere e provvedimenti per la via Tintorello, colpita dall’ultimo fornello, se non l’inibizione al traffico. Infine, non si ha notizia alcuna circa l’attività di censimento indagine e ripristino – sottoservizi inclusi –  delle vie comunali e provinciali danneggiate dai lavori di scavo, la maggior parte delle quali vie potrebbero invece già essere oggetto di ripristino, in quanto stabilizzate.

Per quanto riguarda infine le operazioni di controllo e ripristino: segnaliamo come non sia stato ancora reso disponibile il piano preventivato dei controlli da effettuare per almeno tre anni dopo la fine dei lavori di scavo, le tempistiche e le coperture finanziarie. Inoltre, a 21 giorni dalla firma del protocollo, non abbiamo notizia circa la struttura e le attività dello studio professionale e del pool tecnico, considerato che nel protocollo è cristallizzato che entro 45 giorni dovranno essere prodotte, ai proprietari delle abitazioni stabilizzate, le risultanze tecniche circa le necessità di ripristino/risarcimento/consolidamento degli edifici già dichiarati stabilizzati.

Il giorno stesso della presentazione della segnalazione, con sospetto tempismo, il CG ha provveduto a recintare e cominciare la cantierizzazione della zona della via Fontana Vecchia. I prossimi giorni diranno se si tratta solo di un banale tentativo di gettare fumo negli occhi; del resto già nel corso della conferenza stampa convocata l’11 aprile scorso abbiamo denunciato con forza come sia inconcepibile non avere iniziato alcuna attività nelle zone e negli edifici del quartiere che già risultano stabilizzati. Nessuna attività, nè a tutela del patrimonio comunale pubblico nè per il ripristino delle abitazioni già stabilizzate, nonostante molte faamiglie siano ancora lontane da casa.

E, fatto altrettanto importante, il giorno della presentazione della segnalazione sopra riportata, il Comune di Villa San Giovanni ha consegnato copia conforme degli atti ricevuti in occasione della revoca dell’ordinanza. Un elemento in più, in attesa di ricevere risposta ai quesiti posti il 12 aprile.

I cittadini di Piale, così come quelli villesi, sono vittime dei difetti strutturali della legge Obiettivo, che voleva modernizzare l’Italia agevolando i cittadini, ma ha finito – perché frutto di una costruzione prima di tutto ideologica – per martoriare i territori, facendosi carnefice dei cittadini stessi. Nessuno ha voluto le opere che oggi stanno deturpando i nostri territori. Ed emerge oggi in tutta la sua evidenza la finzione che le gallerie di Piale servissero per l’adeguamento della A3, quanto piuttosto a fare spazio alle strutture di servizio del Ponte. Il tutto aggravato dal fatto che su tutto il tracciato della Sa-Rc, solamente a Piale l’ammodernamento è passato sotto un centro abitato così antico, come dimostrano le vicende storiche avvenute, e pertanto così fragile. Sarebbe forse servita più lungimiranza in sede di decisione al tempo in cui fu progettato l’intervento, nell’approccio al tracciato e alle tecniche di scavo utilizzate. 

Il Comitato

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Il Sindaco revoca l’ordinanza e ripartono i lavori. Ma Anas e CG disattendono il protocollo e il Comitato deve intervenire per chiederne il rispetto

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Nella mattinata di oggi sono ripartiti, dopo poco più di due mesi di fermo, i lavori di scavo della canna sud della galleria Piale. Infatti, con ordinanza n°6 del 5 aprile 2013 il Sindaco del Comune di Villa San Giovanni ha revocato l’ordinanza n°3 del 4 febbraio 2013 con cui venivano sospese le attività di scavo della Galleria Piale.

Ordinanza Sindacale n°6 del 5 aprile 2013

Il Comitato Borgo di Piale prende atto di quanto stabilito dalla pubblica autorità, in un momento particolarmente delicato dei lavori di ammodernamento del VI°Macrolotto. Il protocollo operativo prevede – ai punti 2, 3, 4 e 5 – una serie di adempimenti che dovevano essere posti in essere prima della ripresa dei lavori, al fine di garantire la pubblica e privata incolumità, al fine di scongiurare il ripetersi di altri fornelli e al fine di limitare i danni alle preesistenze superficiali. In particolare, la ripresa dei lavori di scavo è subordinata alla tutela e garanzia della pubblica e privata incolumità di tutti gli abitanti del Borgo di Piale. La ripresa dei lavori quindi implica necessariamente che sono state poste in essere tutte le misure per il raggiungimento di questo essenziale obiettivo.

Di fronte all’importanza di queste problematiche, siamo certi che il Sindaco responsabilmente, nel revocare l’ordinanza precedentemente emessa di sospensione, abbia consentito la ripresa dei lavori ritenendo sufficienti per la garanzia della pubblica e privata incolumità la documentazione e le risultanze prodotte da Anas e Contraente Generale. Rispettosi delle decisioni della pubblica autorità rappresentata dal Comune di Villa San Giovanni, alla quale unicamente spettano le decisioni in meritoperò riaffermiamo, in virtù dello “storico e dei fatti” che restano indelebili qui a Piale, la nostra poca fiducia, nello specifico dei lavori di scavo con ogni mezzo della galleria di Piale, dell’operato di Anas e Contraente Generale, visto che i tristi avvenimenti hanno sempre smentito le rassicurazioni che in questi anni hanno fornito all’Amministrazione e alla cittadinanza. Puntualmente infatti i lavori hanno sempre causato quei danni che gli enti avevano smentito fermamente. Speriamo per la sicurezza dei cittadini che questa volta le nostre convinzioni siano smentite dai fatti; in questo caso saremo i primi ad esserne felici e a recuperare fiducia verso tutti i soggetti coinvolti, da attori e non da vittime danneggiate!

Anas e Contraente Generale del resto hanno immediatamente disatteso il protocollo già alla prima scadenza, non convocando i proprietari delle prime abitazioni stabilizzate, impedendo quindi l’avvio della procedura di ripristino e messa in sicurezza delle stesse. Tanto che il Comitato è stato costretto, nella mattinata del 4 aprile, ad indirizzare con protocollo n°7215 al Comune di Villa San Giovanni, al General Contractor Reggio Calabria Scilla SCpA, ad Anas Spa e alla Direzione Lavori una formale segnalazione riguardo alla mancata applicazione dei termini del protocollo operativo per il Borgo di Piale. In particolare, richiedendo l’urgente presentazione alle parti del Gantt tecnico allegato al protocollo, il quale doveva essere predisposto dal Contraente Generale. Ma soprattutto segnalando che il Contraente Generale ha disatteso gli impegni assunti all’art. 11, lettera b), nella parte in cui si stabiliva che “il CG si impegna a convocare i proprietari già precedentemente avvisati, entro e non oltre dieci giorni dalla sottoscrizione del presente protocollo, onde addivenire con gli stessi ad una composizione transattiva per i necessari interventi strutturali ed il risarcimento di tutti i danni e pregiudizi subiti…”.

Richiesta di applicazione dei termini del protocollo, n°7215

Una mancanza inaspettata, visto lo spessore di queste società. Con la firma del protocollo, le parti nel delineare un percorso e una tempistica certi hanno infatti inteso garantire riguardo alla serietà degli impegni presi. Questa grave mancanza, per quanto possa forse trovare motivazione in un periodo festivo come quello pasquale, rappresenta un pericoloso campanello d’allarme per la garanzia del rispetto degli impegni presi dalle parti. Ci si aspetterebbe ben altra serietà nel dare adeguate risposte a quelle famiglie che da tempo aspettano riconosciuti i propri diritti lesi dai lavori di scavo.

Ma l’azione del Comitato di protesta e segnalazione ha sortito effetti immediati per le famiglie pialesi: con inusuale solerzia! in conseguenza della richiesta presentata dal Comitato e protocollata il 4 aprile alle parti, il Contraente Generale ha provveduto nella serata del 4 aprile stesso a trasmettere anticipatamente al Comune le convocazioni dei primi proprietari da risarcire.

Lieti per la notizia, ma fortemente rammaricati di dover ancora una volta essere noi del Comitato a sollecitare il rispetto degli impegni!! E prendere atto delle mancanze del Contraente Generale, e specialmente di Anas in quanto responsabile “committenza” e deputata all’alta sorveglianza sui lavori di scavo. Alla luce della ripresa dei lavori, sorveglieremo con i mezzi che la legge ed i diritti di cittadini di Villa San Giovanni e abitanti nel Borgo di Piale ci permettono, con l’auspicio che Anas Spa metta in essere tutta quella attività di controllo dei lavori di scavo che le compete. Il Comitato Borgo di Piale con la firma del protocollo ha chiuso una fase di responsabile confronto a tutti i livelli per garantire alla cittadinanza una maggiore tutela dei propri diritti. Ma vigilerà riguardo alla corretta applicazione del documento firmato nella sala del Consiglio Comunale villese. In assenza di fatti concreti ai tanti interrogativi che permangono riguardo all’operatività degli enti nel momento del ripristino dei danni sul quartiere, non potremo più sostenere un atteggiamento di confronto puntuale, ma ci vedremo costretti a difendere in altre sedi le famiglie pialesi.

Il Comitato

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Firmato il protocollo operativo per il Borgo di Piale

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Lo scorso 21 marzo, presso la Sala Consiliare del Comune di Villa San Giovanni, è stato sottoscritto il protocollo operativo per la tutela del Borgo di Piale tra Comune, Anas, Contraente Generale, Direzione Lavori e Comitato Borgo di Piale.

Il protocollo operativo è un documento ufficiale nel quale le parti (Anas, C.G. e D.L.) ognuna per la propria parte e responsabilità riconoscono la necessità di trovare soluzione a tutti i problemi causati dallo scavo della galleria, primo fra tutti quello della sicurezza delle persone e della pubblica e privata incolumità. E’ articolato in quattro aree, come richiesto dal Comitato: indagini e sicurezza della attività durante la fase di tunneling; opere di messa in sicurezza del territorio e ripristino del patrimonio pubblico comunale; messa in sicurezza degli edifici e risarcimento danni patrimoniali e non patrimoniali; monitoraggio post operam e indagini per un periodo non inferiore ai tre anni alla conclusione dei lavori.

Qui di seguito riportiamo la copia del protocollo, le cui peculiarità nelle prossime settimane approfondiremo sul sito. Nelle pagine del documento vengono analizzate e affrontate tutte le questioni aperte di interesse per la cittadinanza, in primis la necessità di garantire e tutelare la pubblica e privata incolumità di tutti gli abitanti del Borgo di Piale; di ripristinare i danni al patrimonio pubblico e privato e di monitorare e controllare il territorio per almeno tre anni al completamento dell’opera.

PROTOCOLLO OPERATIVO PER IL BORGO DI PIALE – 21 marzo 2013

AUMENTARE LE OPPORTUNITA’ DI DIFESA DELLE FAMIGLIE. Come Comitato, il nostro impegno prosegue nella direzione di aumentare le opportunità di difesa e tutela dei propri diritti da parte dei cittadini, con i fatti. Perché la nostra grande attività di questi sei lunghi anni ha accresciuto le possibilità di tutela dei cittadini, con atti e fatti tangibili e constatabili. Provando a cambiare le cose, non da soli ma col confronto e la partecipazione alle scelte del quartiere. La firma del protocollo rappresenta senza dubbio una giornata importante nella lunga vicenda dei lavori di scavo della Galleria Piale. Le ultime settimane sono state intense e difficili per la cittadinanza pialese: infatti, anche se attualmente i lavori di scavo sono fermi in seguito alle vicende del 2 febbraio scorso, giorno in cui si è verificato l’ultimo di una lunga serie di fornelli nell’abitato pialese; ed anche se, ad oggi, mancano circa 90 metri di scavo per il completamento delle operazioni della canna sud della galleria, sono ancora moltissime le questioni aperte sulle tante problematiche che i lavori stanno causando, avendo rotto l’equilibrio del tessuto sociale dello storico quartiere “Borgo di Piale” della Città di Villa San Giovanni. Proprio per questo motivo, il Comitato Borgo di Piale si è fatto carico di una proposta che tutelasse la cittadinanza facendola uscire da uno stato di grave incertezza; e ha mantenuto anche in queste difficili settimane, che hanno fatto seguito al fermo dei lavori ed alla definizione del protocollo, un atteggiamento improntato alla massima attenzione per le esigenze della cittadinanza Pialese, sia nella fase di proposta (ricordiamo che l’iniziativa del protocollo viene proprio dal Comitato stesso) sia partecipando attivamente con i propri rappresentanti (Arch. Ciccone e Avv. Idone) delegati all’attività alle estenuanti fasi di stesura del documento. Anche in questa delicata fase, il nostro impegno è stato quello di accrescere le opportunità di tutela, garantendo i cittadini del Borgo, sia per la trasparenza degli atti sia per il contributo tecnico – giuridico nella stesura del protocollo, di alto e qualificato profilo (tale è stato giudicato dalle parti firmatarie durante la conferenza stampa convocata per la firma del protocollo).

UN PERCORSO DEMOCRATICO E PARTECIPATO DALLA CITTADINANZA PER LA SALVAGUARDIA DEL BORGO. L’iter attraverso cui si è arrivati alla redazione e alla firma del protocollo è un percorso di grande democrazia e partecipazione nel quartiere, uno stile preciso e “un modello” che il Comitato porta avanti da sei anni; i cittadini hanno avanzato le loro proposte raccolte dal Comitato e l’Assemblea Cittadina ha votato all’unanimità il 3 e il 17 marzo scorso perché il Comitato firmasse il protocollo, alla luce degli elementi di garanzia presenti; in definitiva esaltando il principio ed i valori della democrazia praticata e non solo richiamata, in omaggio e in rispettoso ossequio a chi nel passato e nel presente, ha deciso di mettere a servizio il proprio impegno e valori. Restiamo garantisti, ma non ci innamoriamo degli strumenti, noi guardiamo agli obiettivi: il nostro obiettivo è che il Borgo di Piale ritorni presto alla normalità, che possa vedere garantito il proprio futuro, che ognuno possa presto riprendere con serenità il proprio progetto di vita, messo in discussione dai lavori di scavo della galleria. Avevamo un sogno, solo parzialmente iniziato a realizzato; un progetto partecipato dai cittadini di riqualificazione del Borgo nel 2008. Grazie a quel progetto avevamo anche rimesso al suo posto il fregio della Fontana Vecchia caduta in dissesto da anni; adesso la strada è interrotta a causa dei danni della galleria. La storica Fontana di Piale, non ancora ritornata nella disponibilità (a causa dei lavori) pur non fruibile è lì, a simbolo del forte danno al tessuto sociale del Borgo che la galleria ha provocato. Il protocollo riconosce questa evidenza.

L’impegno del Comitato e dei cittadini pialesi nel mettere in luce questo danno è stato talmente serio e qualificato che il Consiglio Comunale villese non ha potuto fare altro che deliberare all’unanimità a sostegno del Borgo di Piale, recuperando inoltre la precedente deliberazione del 30 giugno 2008, nella quale venivano per la prima volta discusse e recepite nel civico consesso le istanze del Comitato e della cittadinanza pialese.

Delibera del Consiglio Comunale – 27 febbraio 2013

UN PUNTO DI PARTENZA, UNA NUOVA FASE DI IMPEGNO. Il protocollo operativo per il Comitato non è un punto di arrivo, ma di partenza, in quanto riteniamo che il percorso e le finalità tracciate e cristallizzate nell’attività del Comitato e sottoscritte dalle parti siano solo una ulteriore “tappa” del lungo e difficile percorso, già fatto, e che ci attende per arrivare alla fine della strada, comunque consapevoli e determinati che “solo percorrendo una strada scopriremo dove ci porta”. Con la firma del protocollo è terminata quella fase di segnalazione dei problemi e confronto con gli attori coinvolti nelle vicende di scavo; il documento infatti cristallizza tutta una serie di proposte formulate dal Comitato, ma molto di più riconosce il danno enorme che lo scavo ha creato al Borgo di Piale. Da oggi quindi comincia una nuova fase. Da oggi il Comitato si occuperà del controllo dell’applicazione del protocollo e più in generale di tutti quegli impegni che le parti hanno assunto.

Noi del Comitato restiamo presenti e attenti nei confronti di quanti operano in virtù della loro autorità, ma al tempo stesso staremo vigili nella tutela del Borgo. Così come avviene dal 2007, continueremo la nostra attività sulla questione della galleria Piale, in particolare controllando il rispetto degli impegni assunti nel protocollo ma più in generale vigilando al fine di mettere in luce le contraddizioni e i rischi che potrebbero emergere nel proseguimento dei lavori, mettendo a rischio la pubblica e privata incolumità. Al fine di giungere presto ad una corretta conclusione della grave vicenda, nell’interesse dei cittadini pialesi. Non consentiremo che venga messo a rischio il futuro della nostra comunità, né che si possa giocare sulla pelle dei cittadini pialesi e delle loro famiglie, consapevoli – perchè purtroppo in questi anni lo abbiamo constatato – del fatto che la strada semplice non è sempre la migliore. Lavoreremo per recuperare il danno sociale profondo causato dai lavori di scavo della galleria e per mantenere viva la comunità pialese.

Il Comitato

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L’Assemblea Cittadina convocata dal Comitato approva la bozza di protocollo

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Si è svolta domenica sera presso la Sala Parrocchiale di Piale l’Assemblea Cittadina per la presentazione alla cittadinanza della stesura definitiva  della bozza di protocollo d’intesa per la tutela del Borgo di Piale. La pubblica adunanza, partecipata da tutte le famiglie pialesi, è stata organizzata dal Comitato Borgo di Piale per discutere del documento e condividerne l’impostazione con i cittadini. L’Assemblea è stata particolarmente partecipata, durata a lungo per presentare un complesso documento a tutti i presenti; molteplici sono stati gli interventi, riportati nel verbale redatto dai componenti del Comitato. A conclusione della serata, è emersa una unanime condivisone del testo del protocollo d’intesa. Sono stati rimarcati i punti – cardine imprescindibili per gli abitanti del quartiere, come riportato nei precedenti articoli. Sono inoltre state presentate alcune particolarità del percorso e delle attività svolte fino ad oggi dal Comitato. Da adesso, il Comitato resterà in attesa della convocazione per la firma del protocollo stesso, in un incontro tra le parti.

Come avevamo dichiarato nel corso dell’Assemblea Cittadina del 3 marzo scorso, il Comitato Borgo di Piale avrebbe convocato un’apposita Assemblea per presentare parola per parola il protocollo e per condividere coi cittadini il documento. Abbiamo mantenuto l’impegno perché un passaggio così importante per il Borgo di Piale doveva essere discusso pubblicamente dai pialesi, tenendo fede al nostro stile e ai nostri principi di massima democrazia e partecipazione, ai quali il Comitato Borgo di Piale si è sempre rifatto tanto da farne punto di riferimento della sua attività. Non a caso questa è la quattordicesima assemblea cittadina pubblica convocata in questi anni solo sulle tematiche dei lavori di scavo della galleria, oltre a tutte le altre sui vari temi del quartiere pialese. La partecipazione di un centinaio di persone che si sono fermate – ancora una volta – fino a tarda sera per discutere nel dettaglio un documento complesso è un fatto importante di crescita per la nostra comunità; siamo soddisfatti che il nostro metodo di condivisione e partecipazione sia apprezzato, come dimostrato dalla risposta delle famiglie pialesi. 

UNA GRANDE PARTECIPAZIONE PER LA SICUREZZA DELLE PERSONE E PER IL FUTURO DEL BORGO DI PIALE. L’Assemblea Cittadina è stata uno snodo fondamentale di questo periodo fortemente teso e difficile per il quartiere pialese. Nel momento delle difficoltà, ancora una volta il Comitato ha organizzato un ulteriore momento di confronto, i cittadini si sono riuniti civilmente e pubblicamente per discutere nel dettaglio delle questioni e per confrontarsi. All’insegna della responsabilità, nella consapevolezza che molto è stato fatto, dal momento che l’impegno del Comitato e dei cittadini pialesi è risalente nel tempo e parte fin dal 2007, con pubbliche riunioni, assemblee e documenti condivisi. Un percorso che ha avuto passaggi importanti come ad esempio le due delibere del Consiglio Comunale villese del 30 giugno 2008 e del 27 febbraio 2013, con le quali le nostre posizioni sono emerse nel pubblico dibattito villese.

Un percorso che sappiamo essere ancora lungo e difficile, perchè il Comitato ribadisce la necessità di garantire in primo luogo la pubblica e privata incolumità, nonchè la sicurezza del Borgo di Piale e del suo importante patrimonio storico e culturale, che con il progetto partecipato dai cittadini del 2008 di riqualificazione avevamo iniziato a valorizzare. I lavori di scavo della Galleria hanno umiliato una parte del territorio villese, portando con sè danni e dissesti immediatamente percepibili. Ma, come detto, soprattutto hanno procurato un enorme danno sociale al Borgo di Piale e quindi a tutte le famiglie pialesi, che il Comitato ha deciso di difendere fin dall’inizio con i fatti mentre molti tacevano. La civile battaglia dei cittadini pialesi ha infatti l’obiettivo di riportare il Borgo alla normalità il più presto possibile, per preservare il presente e soprattutto il futuro dei suoi abitanti e di un territorio che amiamo e per il quale continueremo a combattere.

Il Comitato

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Il Comitato convoca l’Assemblea Cittadina. Condivisa la proposta di Protocollo

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Ancor una settimana intensa per il Borgo di Piale, in attesa di novità sulla redazione del protocollo. E proprio per preparare al meglio i futuri passi, il Comitato Borgo di Piale ha convocato, come previsto da Statuto, l’Assemblea Cittadina. Domenica sera infatti, nei locali della sala parrocchiale di Piale, si è svolta l’ennesima assemblea di quartiere (la dodicesima con unico ordine del giorno Galleria Naturale Piale) urgentemente convocata dal Comitato Borgo di Piale sulle questioni relative all’emergenza generata dai lavori di scavo della galleria Piale. Come sempre in questi anni, in ottemperanza al metodo della condivisione e della partecipazione, abbiamo ritenuto necessario dover portare all’attenzione dei cittadini le tematiche principali attualmente oggetto del tavolo costituito per tentare di stipulare il Protocollo di fine lavori con gli enti interessati alla costruzione della galleria.

In primo luogo, sono state illustrate ai cittadini le risultanze dell’ultimo Consiglio Comunale, a conclusione del quale le parti politiche villesi hanno deliberato all’unanimità un documento di sostegno e solidarietà ai cittadini del Borgo di Piale. Pertanto il Presidente del Comitato ha ringraziato pubblicamente quelle forze politiche cittadine che nel Consiglio Comunale del 27 febbraio scorso hanno dimostrato di affrontare il problema della Galleria nell’esclusivo interesse dei cittadini e della città, adottando la delibera unanime che ha concluso quella seduta.

Ma soprattutto si è discusso dei passi futuri che la cittadinanza unita intende compiere: il Comitato infatti ha illustrato nella pubblica riunione, fortemente partecipata, i punti salienti della proposta condivisa dai cittadini, da portare al tavolo di confronto dei prossimi giorni. In particolare è emerso il mandato ai rappresentati del Comitato – democraticamente ed in modo largamente condiviso chiamati a condurre in questi anni le drammatiche fasi di questa vicenda su tutti i tavoli politico-istituzionali – perché traducano la voce e gli interessi del quartiere tra le righe del redigendo Protocollo. Il mandato è limitato, nel senso che è emersa unanime la volontà di non accettare condizioni che non rispecchino pienamente quanto deliberato dai cittadini pialesi. Il Comitato ha infatti annunciato che prima di addivenire all’eventuale firma del testo definitivo del Protocollo, l’intero documento verrà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea.

Il Comitato ha infatti presentato i punti – cardine sui quali non si può transigere, ampiamente condivisi dai cittadini: in particolare, massima sicurezza dei lavori di scavo, realizzazione di interventi e indagini prima ancora che ricomincino i lavori; relazioni su quanto accaduto; definizione delle opere di messa in sicurezza del quartiere; meccanismi che possano tutelare i cittadini che stanno subendo danni da ormai sei anni, sia durante i lavori che in seguito alla fine dei lavori stessi, con interventi di monitoraggio pluriennali.

Nella convinzione che, allo stato dei fatti e in assenza di decisive deliberazioni, non è assolutamente concepibile ricominciare i lavori di scavo di una galleria che la legge obiettivo voleva costruita sì ad ogni mezzo, ma che certo non avrebbe dovuto trasformarsi, con le moderne conoscenze, in una catastrofe per il presente e il futuro di un quartiere intero del territorio villese.

Il Comitato Borgo di Piale rimarrà come sempre vigile sulle grandi questioni relative alla salvaguardia del territorio pialese e, nel caso specifico, della pubblica e privata incolumità. In questi sei anni di lavoro tutte le attività svolte consentono oggi una maggiore tutela dei diritti dei cittadini, singolarmente e collettivamente. Il tutto attraverso un maturo processo di partecipazione e condivisione delle scelte relative al quartiere, nel rispetto delle opinioni di tutti. La democrazia e la partecipazione sono esercizi difficili, ma rappresentano l’unica soluzione possibile alla costruzione di un futuro migliore per una comunità consapevole. Piaccia o non piaccia, Piale in questi anni ha esaltato questa formula, e si pregia di farne vanto ed esempio per tutta la città. 

Il Comitato

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Consiglio Comunale sulla “Galleria Piale”

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Si svolgerà domani 27 febbraio alle ore 18.30 il Consiglio Comunale nel quale si discuterà della Galleria Piale, come anticipato dalla stampa ormai da due settimane.

Convocazione Consiglio Comunale

Il Comitato Borgo di Piale, l’unico in questi sei anni a denunciare le storture di questa opera e i disagi dei cittadini, invita quindi tutti i pialesi a presenziare al Consiglio Comunale, nella speranza che le forze politiche dimostrino senso di responsabilità nel rispetto del difficile momento che il Borgo di Piale e i suoi cittadini stanno vivendo. Forti delle manifestazioni di solidarietà al Comitato e ai cittadini pialesi espresse da molti, continueremo a lavorare per la risoluzione di questo problema.

Sono infatti giorni delicati di confronto sulla base della nostra proposta di “protocollo di sicurezza” per il Borgo di Piale e per i suoi cittadini. Il Comitato in un momento difficile come questo ha scelto ancora una volta un percorso di responsabile proposta nell’interesse dei cittadini piuttosto che uno sterile muro contro muro. Ci attendiamo che tutte le parti coinvolte dimostrino altrettanta responsabilità. Qui di seguito riportiamo il comunicato stampa pubblicato nella giornata di ieri.

“Dovrebbe concludersi in questa settimana l’iter di redazione del protocollo per Piale, che il Comitato Borgo di Piale ha richiesto con forza nelle settimane passate. Una settimana che quindi potrebbe rivelarsi decisiva per il futuro della frazione villese. In più occasioni, da ultimo nella riunione svoltasi nella sala del Consiglio al Palazzo Comunale martedi 19 febbraio scorso, il Comitato Borgo di Piale ha ribadito che è essenziale tutelare la sicurezza dei cittadini e dell’abitato di Piale, che è essenziale garantire la tutela della cittadinanza, nonché i diritti di ogni famiglia ad una serena conclusione della vicenda.

Da sei anni i cittadini del Borgo di Piale sono vittime dei danni causati dai lavori di scavo della Galleria Piale, nell’ambito dei lavori di ammodernamento della Sa-Rc. Anas e Contraente Generale stanno umiliando la cittadinanza pialese, danneggiando uno storico quartiere del territorio villese. E’ fondamentale che si impegnino a costruire una conclusione civile della vicenda, dopo aver distrutto il presente di un Borgo, mettendone a repentaglio il futuro. Per sei anni infatti Anas e Contraente Generale hanno fatto diventare uno scempio storico e una  forza distruttiva una semplice opera pubblica che doveva essere portata avanti sì con ogni mezzo come da legge Obiettivo, ma anche con tutti i mezzi che la modernità fornisce nel ventunesimo secolo. Hanno distrutto il cuore di una frazione del territorio villese, danneggiando non solo il patrimonio pubblico e privato, ma soprattutto un contesto sociale vivo che è nel Borgo, cominciato col percorso di riqualificazione del 2008, che andava a rendere giustizia al quartiere dopo anni di abbandono. Il Comitato svolge dal 2006 un impegno civico per la tutela del Borgo di Piale, con la forza delle proposte partecipate dei suoi cittadini. Anche in questo momento di estrema difficoltà, abbiamo inteso avanzare una proposta con l’obiettivo di tutelare la sicurezza del Borgo e la sicurezza dei suoi cittadini. La nostra proposta di PROTOCOLLO PER LA SICUREZZA DEL BORGO DI PIALE è articolata in quattro punti:  sicurezza delle persone e delle proprietà pubbliche e private durante la fase di tunneling e fino alla fine dei lavori – opere di messa in sicurezza del territorio e ripristino del patrimonio pubblico danneggiato dai lavori di scavo – ripristino degli edifici e risarcimento danni – attività di monitoraggio e controllo successiva alla conclusione dei lavori. In un momento in cui è prioritario mettere in sicurezza il Borgo e i suoi abitanti, riteniamo assurdo che Anas e Contraente Generale abbiano disertato in settimana gli incontri per la messa in sicurezza e ripristino delle prime abitazioni già stabilizzate, alla luce del fatto che molti residenti sono ancora fuori dalle proprie abitazioni da quasi due anni. Anas e Contraente Generale dimostrano scarso rispetto per quelle famiglie che a causa loro stanno subendo un danno gravissimo, nonché scarsa responsabilità in un momento così importante. Sembra che vogliano di fatto non occuparsi delle conseguenze dannose del loro lavoro sul territorio pialese, mostrando anche in questo caso una preoccupante lontananza dal dato reale. Il Comitato Borgo di Piale guarda con forte preoccupazione a questa vicenda, in un momento delicato di riflessione per la messa in sicurezza del Borgo di Piale e dei suoi abitanti. Dopo aver danneggiato per sei anni il quartiere pialese nel cuore del territorio di Villa San Giovanni, chiediamo che Anas e Contraente Generale si assumano le responsabilità di quanto hanno causato. Abbiamo proposto una bozza di lavoro che va nella direzione di mettere in sicurezza un territorio colpito dai lavori di scavo; la nostra priorità è che venga garantita la sicurezza dei cittadini e dell’abitato pialese. Per questo obiettivo continueremo a lavorare, forti delle tante manifestazioni di partecipazione e solidarietà espresse al Comitato e ai cittadini di Piale, garantisti ma al tempo stesso pronti a difendere in tutte le sedi i diritti dei cittadini pialesi”.

                                                                                                      Il Comitato

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Tavolo tecnico al Palazzo Comunale. Un passo avanti per Piale

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Si è svolto oggi in serata, nella sala del Consiglio Comunale, il tavolo tecnico relativo all’emergenza dell’abitato Piale. Un appuntamento molto atteso, dopo che la riunione del 7 febbraio era stata disertata da Anas e Contraente Generale e dopo un primo incontro tenutosi presso gli uffici di Santa Trada il 12 febbraio al quale il Comitato non aveva partecipato, non essendo stato invitato.

La riunione di oggi ha rappresentato senza dubbio un importante passo avanti per la tutela e salvaguardia del Borgo di Piale e per la sicurezza dei suoi abitanti. Il Comitato ha espresso in questa sede tutte le perplessità illustrate nei giorni passati relativamente ai lavori di scavo della Galleria, invitando gli enti al rispetto degli impegni assunti nei verbali di questi ultimi mesi. La nostra posizione era stata del resto anticipata al Sindaco sabato sera nel corso della riunione del Comitato; riuniti in convocazione permanente dal 2 febbraio, avevamo infatti richiesto al Sindaco di partecipare per illustrare al Comitato e ai tanti cittadini presenti nella sala parrocchiale le risultanze degli incontri tenutosi in nostra assenza e le ulteriori novità relative a questa fase estremamente delicata.

Tornando alla riunione odierna svoltasi al Palazzo Comunale, questa volta erano presenti tutti, Amministrazione Comunale, Prefettura, Anas, Contraente Generale, incluso il Comitato. Abbiamo ribadito tutti i nostri dubbi sulla gestione dello scavo dell’ultimo periodo, sottolineando ancora una volta come il Comitato avesse previsto e segnalato i rischi su una zona così fragile come il tratto di via Murat. Inoltre abbiamo richiesto che si cominciasse a lavorare fin da subito alla stesura di un protocollo di intesa, da redigere nel più breve tempo possibile. Le nostre linee guida, enunciate in un precedente comunicato, erano state del resto consegnate nei giorni passati al Sindaco.

Possiamo dire che si è compiuto un importante passo in avanti, perchè la nostra proposta è stata accolta favorevolmente da tutte le parti, che si sono dette disponibili a lavorare fin da subito alla redazione di un documento, impegnandosi inoltre a completarlo entro brevissimo tempo, una decina di giorni al massimo.
I prossimi giorni permetteranno di capire se l’accordo procedimentale definito in riunione sarà realmente portato avanti da Anas e C.G.
Il Comitato conferma la ferma richiesta di mantenere fermi i lavori di scavo, potendo eseguirsi come da ordinanza sindacale solo quelli volti a garantire una maggiore sicurezza per la cittadinanza. Al tempo stesso in linea con l’esigenza avvertita da tutti i cittadini pialesi che il quartiere ritorni presto alla normalità, continueremo a sostenere quelle proposte utili per la sicurezza e la salute dei cittadini. Perché, come detto, per Piale la galleria sara’ finita solo con la piena messa in sicurezza del Borgo e con la piena tutela dei diritti dei suoi abitanti.

Il Comitato

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Forma e sostanza

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In un momento cosi difficile come questo per le famiglie del quartiere, in cui le notizie si susseguono allarmanti e pesano le gravi parole utilizzate nell’ordinanza di fermo lavori, firmata dal Sindaco su richiesta del Comitato, dopo i fatti del 2 febbraio, è opportuno che le informazioni date alla cittadinanza siano le più corrette e autorevoli possibile. Il Comitato ha sempre inteso, in questi anni, dare un’informazione puntuale alle persone del quartiere. Oggi più che mai non possiamo permettere che si crei confusione nell’opinione pubblica con informazioni imprecise che creano clamore e falsi allarmismi. Lo dobbiamo alle famiglie pialesi, che stanno subendo da sette anni i disagi di questa opera; lo dobbiamo a quanti ci sostengono consapevoli della nostra credibilità, acquisita sul campo.

Continueremo pertanto ad informare attraverso i due strumenti che abbiamo deciso di utilizzare: il nostro sito e le Assemblee Cittadine di quartiere che, come da Statuto, sono il momento pubblico che dal 2006 utilizziamo per un dibattito pubblico sui problemi del quartiere. La nostra comunicazione è sostanziale ed autorevole, perchè basata sui fatti che in questi anni abbiamo illustrato ai cittadini pialesi; autorevole a tal punto da essere utilizzata non solo dalla stampa locale, ma da altri mezzi di informazione, nonchè da siti specialistici.

Proprio per questo motivo nella giornata di ieri siamo stati costretti a rettificare quanto apparso sulla Gazzetta del Sud di ieri, chiedendo una rettifica, che di seguito riportiamo.
Rilasciamo il presente comunicato a correzione di parte del contenuto dell’articolo di oggi (15.febbraio 2013) in Gazzetta del Sud in merito alla questione relativa alla realizzazione della galleria di Piale ed agli ultimi eventi disastrosi verificatesi durante lo scavo della canna sud. Più precisamente laddove si scrive << E sempre nel pomeriggio di ieri (14 febbraio 2013), a Palazzo San Giovanni, riunione tra l’amministrazione, i rappresentanti del comitato “Borgo di Piale”, L’Anas e il contraente Generale. Si è aperta la discussione sulla proposta di protocollo avanzata dal comitato e si immagina sarà una discussione molto complessa perché si tratta di accettare bilateralmente i danni, quantificarli, assumere responsabilità di intervenire sia per la parte pubblica sia per gli edifici privati>>
Con la presente nota il Comitato Borgo di Piale intende dichiarare che nessuna riunione si è svolta a Palazzo San Giovanni il 14 febbraio 2013 (come indicato nell’articolo odierno) alla presenza del Comitato “Borgo di Piale”, tantomeno abbiamo ricevuto convocazioni in tal senso. Né siamo a conoscenza di un incontro convocato e svolto presso la sede Municipale sempre il 14 febbraio 2013, in cui si sia discusso in merito alla proposta di protocollo avanzata dal comitato al GC e Anas per il tramite dell’Amministrazione.
Tanto si doveva e si deve per esattezza e onestà dei fatti, nei confronti in primis dei cittadini residenti a Piale, interessati agli scavi, ed a quelli partecipi e solidali; e allo stesso tempo nei confronti delle parti e delle istituzioni, a vari livelli e funzioni coinvolti.
Tanto più in un momento così serio e drammatico per le famiglie pialesi, nella speranza che una vicenda così “segnante” per il Borgo di Piale, e così devastante rispetto al progetto di riqualificazione appena iniziato (2008) avviato spontaneamente dal Comitato per la valorizzazione di un quartiere, per tanto, troppo tempo, fuori dall’agenda progettuale, trovi il giusto equilibrio nella comunicazione, certi della partecipazione e solidarietà di tanti; restando garantisti verso tutti, e strenui sostenitori della libertà di pensiero e di espressione, purchè circoscritta ai fatti.
                                                                                Il Comitato
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Il Comitato chiede un protocollo d’intesa per Piale

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Come avevamo segnalato nel nostro precedente comunicato, era programmata per la giornata di oggi la riunione per l’emergenza dell’abitato di Piale, attesa dai cittadini pialesi con ancora maggiore tensione dopo un primo rinvio richiesto da Anas lo scorso 7 febbraio. A questo proposito, da cittadini responsabili quali siamo, e quali siamo sempre stati in questi anni, avevamo presentato nei giorni scorsi all’Amministrazione Comunale la nostra proposta di lavoro, ritenendo necessario un momento di riflessione per garantire la sicurezza degli abitanti di Piale.

Il Comitato Borgo di Piale ha proposto di redigere un “Protocollo di intesa tra le parti” articolato in quattro punti: sicurezza delle persone e delle proprietà pubbliche e private durante la fase di tunneling e fino alla fine dei lavori – opere di messa in sicurezza del territorio e ripristino del patrimonio pubblico danneggiato dai lavori di scavo – ripristino degli edifici e risarcimento danni – attività di monitoraggio e controllo successiva alla conclusione dei lavori.

L’incontro odierno si è tenuto nel primo pomeriggio alla presenza dell’Amministrazione Comunale nella sede Anas, promotrice della seduta, ed è terminato in serata. Il Comitato Borgo di Piale non ha partecipato alla riunione tecnica. Ma non abbiamo voluto rinunciare a testimoniare la responsabilità e la correttezza tenuta in questi anni, per cui ci siamo recati al Palazzo Comunale insieme a tanti abitanti del Borgo per continuare la nostra convocazione permanente, nella Sala del Consiglio Comunale, casa di tutti i cittadini villesi. Qui abbiamo atteso l’esito della riunione che contestualmente si teneva sull’emergenza dell’abitato del Borgo di Piale, dopo la voragine apertasi lo scorso sabato 2 febbraio a ridosso delle case, in via Tintorello. Fino a quando, intorno alle 19.30, ci è stato comunicato dal Sindaco che la proposta procedimentale del Comitato di procedere alla redazione di un protocollo per la fase finale dei lavori nell’abitato di Piale era stata accettata nella riunione appena conclusa.

Questo potrebbe rappresentare senza dubbio un primo passo nella buona soluzione di questa grave vicenda. Nei prossimi giorni verranno approfonditi maggiormente i dettagli e come Comitato convocheremo la cittadinanza pialese per un aggiornamento sugli ultimi sviluppi. Il Comitato, pur restando garantista dei processi di sinergia portati avanti in questi sei anni di lavori di scavo, resterà vigile a tutela del Borgo, forte di un enorme lavoro durato sette anni. In questo senso riteniamo essenziale che i lavori di scavo restino fermi, in attesa di risposte che gli abitanti del Borgo di Piale ancora richiedono.

Abbiamo dimostrato in questi sette anni di profondi disagi un senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni incontestabile, definendoci sempre un comitato non di protesta ma di proposta. Perché abbiamo sempre presentato insieme ai cittadini quelle proposte che potevano tutelare al tempo stesso la sicurezza delle persone e lo stato dei luoghi, la pubblica e privata incolumità e il patrimonio pubblico, sopportando i danni che l’opera statale comportava. Segnalando ognuno degli errori e quei possibili pericoli che vedevamo all’orizzonte. Oggi i fatti ci danno ragione, con la tragedia sfiorata. Ma continueremo a restare vigili per raggiungere gli obiettivi di sicurezza necessari per il Borgo di Piale e per riportare presto i suoi abitanti alla normalità.

     Il Comitato

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