Mentre apre al traffico la Galleria Piale, gli Enti fingono di non vedere i problemi dei cittadini

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Come programmato, è stata aperta al traffico la Galleria Piale, nel doppio senso di circolazione, sulla canna nord. Una notizia importante – in attesa di capire le conseguenze del passaggio dei mezzi sotto l’abitato – che non cancella purtroppo i tanti e gravi problemi che rimangono sul quartiere di Piale. Il Comitato Borgo di Piale continuerà a denunciare tutti i problemi presenti e proverà a trovare soluzione per il bene delle famiglie pialesi.

Nelle ultime settimane abbiamo ottenuto importanti risultati, ma i dubbi sull’operato di Anas e CG e la sfiducia nelle loro azioni aumentano; ci si avvia alla conclusione dell’opera pubblica, senza avere nemmeno cominciato invece l’opera di ricostruzione sul quartiere. Cosa aspettano Comune, Anas e CG a cominciare l’opera di ricostruzione del Borgo di Piale? Cosa impedisce che vengano cantierizzate quelle opere necessarie alla messa in sicurezza del territorio? Quali problemi impediscono che i fabbricati che risultano già stabilizzati siano oggetto delle perizie del pool tecnico al fine di giungere ai progetti di ripristino e di far rientrare in casa coloro i quali sono dovuti uscire dalla loro abitazione? La firma del Protocollo Operativo aveva l’obiettivo di risolvere questi problemi; per questo difenderemo con ogni mezzo la piena applicazione del Protocollo firmato il 21 marzo scorso.

Per il bene del nostro territorio, è il momento che chi di dovere ascolti le richieste del Comitato e dei cittadini pialesi e cominci a produrre fatti concreti. Purtroppo, siamo invece costretti a constatare che tutti gli enti coinvolti fanno finta di non vedere i problemi, divenendo responsabili, in assenza di azioni concrete volte a rimediare ai danni causati, di un colposo scempio del territorio. Ecco come si presentava la corsia autostradale appena tredici giorni fa!!! In pochi giorni invece hanno aperto le corsie al traffico. Quando Anas e Contraente Generale hanno interesse a fare qualcosa, sanno essere anche veloci ed efficaci. 

Domenica 21 aprile 2013 trascorre un mese esatto dalla firma del Protocollo Operativo tra Comune di Villa San Giovanni, Anas, Contraente Generale, Direzione Lavori e Comitato Borgo di Piale.  Per il Comitato Borgo di Piale, e per i cittadini che all’unanimità l’hanno condiviso in due pubbliche assemblee in un percorso di democratica deliberazione, il Protocollo è lo strumento per la garanzia dei diritti delle famiglie pialesi, danneggiate dai lavori di scavo di questi anni. In questo unico senso, abbiamo inteso proporlo, sostenerlo e firmarlo. In questo unico senso intendiamo difenderlo fino in fondo, curandone la sua corretta e puntuale applicazione, senza attenderne le fasi finali, ma con un atteggiamento di impulso e stimolo relativo al monitoraggio delle fasi intermedie.

Ad oggi però sono troppi gli interrogativi rispetto alle attività che avrebbero dovute essere poste in essere.  Per questo motivo nei giorni passati abbiamo presentato al Sindaco un puntuale documento che chiedeva chiarimenti in merito ad alcuni impegni assunti dalle parti e cristallizzati nel Protocollo, per i quali non ci risulta nessuna attività propedeutica e necessaria al loro puntuale rispetto. In particolare, per citarne alcuni, a distanza di un mese non abbiamo notizia dell’approvazione dell’intervento di messa in sicurezza del costone di via Spuntone, né della messa in sicurezza di via Tintorello, né del ripristino del patrimonio pubblico, né tantomeno della costituzione del Pool tecnico che deve valutare i tanti fabbricati già stabilizzati entro 45 gg dalla firma del Protocollo medesimo e per i quali non è stata posta in essere, a 15 gg dalla scadenza, la benché minima attività. Purtroppo ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta, tanto che in data 18 aprile u.s. abbiamo dovuto protocollare una ulteriore richiesta, riproponendo integralmente quella già presentata.

Richiesta 18 aprile 2013

Pertanto, mentre viene aperta al traffico la Galleria nord, segnaliamo con preoccupazione il silenzio del Comune e degli enti impegnati nei lavori di scavo della Galleria Piale, che insieme al Comitato hanno firmato il Protocollo. Questo atteggiamento è di una responsabilità gravissima, perché non tiene alcun conto delle richieste che arrivano dai cittadini, richieste legittime in una fase delicata come questa. E calpesta i diritti dei cittadini stessi, dal momento che invece sono molteplici le attività che potrebbero già essere messe in cantiere, visto che gran parte del quartiere risulta essere già stabilizzato e che l’opera del costone è prioritaria per la sicurezza del territorio.

 

Come se non bastasse, nei giorni passati, solo ed esclusivamente a mezzo stampa i cittadini pialesi hanno potuto sapere che è stato programmato, nell’ottica dei lavori di ammodernamento della Sa- Rc, il passaggio degli automezzi nel Borgo di Piale. Una decisione sulle teste degli abitanti che sa di beffa, per un quartiere che da anni vive il disagio e il danno enorme procurato dai lavori della Galleria Piale, che stanno mettendo a repentaglio il tessuto sociale del territorio. E senza la realizzazione di nessun intervento a sostegno del sistema viario del Borgo.

Di fronte a queste evidenze, ci chiediamo se la firma dl Protocollo da parte degli enti interessati alla costruzione della galleria, abbia avuto lo stesso nostro significato oppure fosse invece solo ed esclusivamente preordinata alla revoca dell’ordinanza di sospensione dei lavori. Poiché per il Comitato e per i pialesi così non è stato e non è, queste evidenze interrogano l’Amministrazione Comunale, che oltre ad essere parte lesa per ciò che riguarda i danni al patrimonio pubblico, è soprattutto garante nei confronti dei propri cittadini della integrale applicazione del Protocollo stesso. Non è più tempo infatti di ritardi, che vanno a danneggiare ulteriormente i cittadini! 

Il Comitato

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