Il Comitato chiede un protocollo d’intesa per Piale

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Come avevamo segnalato nel nostro precedente comunicato, era programmata per la giornata di oggi la riunione per l’emergenza dell’abitato di Piale, attesa dai cittadini pialesi con ancora maggiore tensione dopo un primo rinvio richiesto da Anas lo scorso 7 febbraio. A questo proposito, da cittadini responsabili quali siamo, e quali siamo sempre stati in questi anni, avevamo presentato nei giorni scorsi all’Amministrazione Comunale la nostra proposta di lavoro, ritenendo necessario un momento di riflessione per garantire la sicurezza degli abitanti di Piale.

Il Comitato Borgo di Piale ha proposto di redigere un “Protocollo di intesa tra le parti” articolato in quattro punti: sicurezza delle persone e delle proprietà pubbliche e private durante la fase di tunneling e fino alla fine dei lavori – opere di messa in sicurezza del territorio e ripristino del patrimonio pubblico danneggiato dai lavori di scavo – ripristino degli edifici e risarcimento danni – attività di monitoraggio e controllo successiva alla conclusione dei lavori.

L’incontro odierno si è tenuto nel primo pomeriggio alla presenza dell’Amministrazione Comunale nella sede Anas, promotrice della seduta, ed è terminato in serata. Il Comitato Borgo di Piale non ha partecipato alla riunione tecnica. Ma non abbiamo voluto rinunciare a testimoniare la responsabilità e la correttezza tenuta in questi anni, per cui ci siamo recati al Palazzo Comunale insieme a tanti abitanti del Borgo per continuare la nostra convocazione permanente, nella Sala del Consiglio Comunale, casa di tutti i cittadini villesi. Qui abbiamo atteso l’esito della riunione che contestualmente si teneva sull’emergenza dell’abitato del Borgo di Piale, dopo la voragine apertasi lo scorso sabato 2 febbraio a ridosso delle case, in via Tintorello. Fino a quando, intorno alle 19.30, ci è stato comunicato dal Sindaco che la proposta procedimentale del Comitato di procedere alla redazione di un protocollo per la fase finale dei lavori nell’abitato di Piale era stata accettata nella riunione appena conclusa.

Questo potrebbe rappresentare senza dubbio un primo passo nella buona soluzione di questa grave vicenda. Nei prossimi giorni verranno approfonditi maggiormente i dettagli e come Comitato convocheremo la cittadinanza pialese per un aggiornamento sugli ultimi sviluppi. Il Comitato, pur restando garantista dei processi di sinergia portati avanti in questi sei anni di lavori di scavo, resterà vigile a tutela del Borgo, forte di un enorme lavoro durato sette anni. In questo senso riteniamo essenziale che i lavori di scavo restino fermi, in attesa di risposte che gli abitanti del Borgo di Piale ancora richiedono.

Abbiamo dimostrato in questi sette anni di profondi disagi un senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni incontestabile, definendoci sempre un comitato non di protesta ma di proposta. Perché abbiamo sempre presentato insieme ai cittadini quelle proposte che potevano tutelare al tempo stesso la sicurezza delle persone e lo stato dei luoghi, la pubblica e privata incolumità e il patrimonio pubblico, sopportando i danni che l’opera statale comportava. Segnalando ognuno degli errori e quei possibili pericoli che vedevamo all’orizzonte. Oggi i fatti ci danno ragione, con la tragedia sfiorata. Ma continueremo a restare vigili per raggiungere gli obiettivi di sicurezza necessari per il Borgo di Piale e per riportare presto i suoi abitanti alla normalità.

     Il Comitato

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