Forma e sostanza

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In un momento cosi difficile come questo per le famiglie del quartiere, in cui le notizie si susseguono allarmanti e pesano le gravi parole utilizzate nell’ordinanza di fermo lavori, firmata dal Sindaco su richiesta del Comitato, dopo i fatti del 2 febbraio, è opportuno che le informazioni date alla cittadinanza siano le più corrette e autorevoli possibile. Il Comitato ha sempre inteso, in questi anni, dare un’informazione puntuale alle persone del quartiere. Oggi più che mai non possiamo permettere che si crei confusione nell’opinione pubblica con informazioni imprecise che creano clamore e falsi allarmismi. Lo dobbiamo alle famiglie pialesi, che stanno subendo da sette anni i disagi di questa opera; lo dobbiamo a quanti ci sostengono consapevoli della nostra credibilità, acquisita sul campo.

Continueremo pertanto ad informare attraverso i due strumenti che abbiamo deciso di utilizzare: il nostro sito e le Assemblee Cittadine di quartiere che, come da Statuto, sono il momento pubblico che dal 2006 utilizziamo per un dibattito pubblico sui problemi del quartiere. La nostra comunicazione è sostanziale ed autorevole, perchè basata sui fatti che in questi anni abbiamo illustrato ai cittadini pialesi; autorevole a tal punto da essere utilizzata non solo dalla stampa locale, ma da altri mezzi di informazione, nonchè da siti specialistici.

Proprio per questo motivo nella giornata di ieri siamo stati costretti a rettificare quanto apparso sulla Gazzetta del Sud di ieri, chiedendo una rettifica, che di seguito riportiamo.
Rilasciamo il presente comunicato a correzione di parte del contenuto dell’articolo di oggi (15.febbraio 2013) in Gazzetta del Sud in merito alla questione relativa alla realizzazione della galleria di Piale ed agli ultimi eventi disastrosi verificatesi durante lo scavo della canna sud. Più precisamente laddove si scrive << E sempre nel pomeriggio di ieri (14 febbraio 2013), a Palazzo San Giovanni, riunione tra l’amministrazione, i rappresentanti del comitato “Borgo di Piale”, L’Anas e il contraente Generale. Si è aperta la discussione sulla proposta di protocollo avanzata dal comitato e si immagina sarà una discussione molto complessa perché si tratta di accettare bilateralmente i danni, quantificarli, assumere responsabilità di intervenire sia per la parte pubblica sia per gli edifici privati>>
Con la presente nota il Comitato Borgo di Piale intende dichiarare che nessuna riunione si è svolta a Palazzo San Giovanni il 14 febbraio 2013 (come indicato nell’articolo odierno) alla presenza del Comitato “Borgo di Piale”, tantomeno abbiamo ricevuto convocazioni in tal senso. Né siamo a conoscenza di un incontro convocato e svolto presso la sede Municipale sempre il 14 febbraio 2013, in cui si sia discusso in merito alla proposta di protocollo avanzata dal comitato al GC e Anas per il tramite dell’Amministrazione.
Tanto si doveva e si deve per esattezza e onestà dei fatti, nei confronti in primis dei cittadini residenti a Piale, interessati agli scavi, ed a quelli partecipi e solidali; e allo stesso tempo nei confronti delle parti e delle istituzioni, a vari livelli e funzioni coinvolti.
Tanto più in un momento così serio e drammatico per le famiglie pialesi, nella speranza che una vicenda così “segnante” per il Borgo di Piale, e così devastante rispetto al progetto di riqualificazione appena iniziato (2008) avviato spontaneamente dal Comitato per la valorizzazione di un quartiere, per tanto, troppo tempo, fuori dall’agenda progettuale, trovi il giusto equilibrio nella comunicazione, certi della partecipazione e solidarietà di tanti; restando garantisti verso tutti, e strenui sostenitori della libertà di pensiero e di espressione, purchè circoscritta ai fatti.
                                                                                Il Comitato
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